mercoledì 3 giugno 2015

Recensione del film "Fury" ***SPOILER***

***SPOILER***


- Fury…
- Non c’è bisogno di dire niente, piccola. Lo so….
- Cosa?
- Ti sono piaciuto da morire.
- Cosa?
- Tranquilla, lo so… Sono epico, eroico, evocativo. Ti ho messo davanti alla cruda realtà della guerra. Niente finzioni, niente storielle. Psicologia di guerra, punto e basta.
- Psicologia di guerra? 
Fury, fermiamoci un istante. Partiamo da una cosa semplice: perchè per tutto il film Logan Lerman non fa che essere preso a sberle?
- Non capisco…
- Logan Lerman interpreta il soldato Norman, giusto? Il classico soldatino di primo pelo che ha ribrezzo per la guerra e che, guarda un po’, non ha un addestramento da combattente ma da dattilografo… Come il soldato Upham ne “Salvate il soldato Ryan”. 
Ecco, perchè Logan Lerman non fa che prendersi sberle dai suoi commilitoni per tutto il film?





- Ma è ovvio, no? Il soldato Norman rappresenta l’innocenza, l’ingenuità dei non-guerrieri. Per renderlo forte e permettergli di sopravvivere alla guerra, i suoi compagni devono andarci pesante.
- Eh, no. Qui non si parla di “andarci pesante”, i suoi compagni non gli stanno insegnando niente. Logan Lerman non fa che venire insultato e malmenato per tutta la tua durata. Sei fondamentalmente una gara a chi schiaffeggia di più Logan Lerman, giocata su un campo di testosterone.
Guardare quel povero ragazzo che viene sbattuto come un tappeto non è piacevole e non fa pensare alla durezza della guerra. Casomai, fa pensare ad un regista che cerca di coprire con brutalità eccessiva la pochezza dei propri argomenti.




- Tesoro, non sai quello che dici. Il mio regista è David Ayer, uno con le palle: ha voluto spingere gli attori fino al limite. Ha espressamente richiesto che fossero verbalmente e fisicamente aggressivi uno con l’altro. Questo è il cinema!
- Questa è pornografia. Un film non può affidarsi solo all’eccesso di realismo.
- Ah! Però quando Spielberg in “Salvate il soldato Ryan” fa vedere soldati che si reggono gli intestini e teste che esplodono, quella non è pornografia!
- Tesoro, David Ayer non è Steven Spielberg. E “Salvate il soldato Ryan” può permettersi di esibire intestini e teste esplose perchè tutto intorno c’è una regia che non sbaglia un colpo, una sceneggiatura possente ed un cast di un altro livello. Il tuo cast è fatto di gente convinta che per recitare bene sia necessario non lavarsi.




- E secondo te Brad Pitt non sarebbe un attore di alto livello?
- Quando si prende troppo sul serio, Brad Pitt non funziona. Il suo Aldo Raine in “Bastardi senza gloria” è carico di umorismo ed è spettacolare. Con te invece ha finito per ricadere nel cliché del “sergente di ferro con corpo e anima segnati da un passato tenebroso”.
Ti concedo che la scena nella casa delle due donne è gradevole, però devi spiegarmi perchè una ragazza tedesca dovrebbe sentire l’impulso irrefrenabile di portarsi a letto uno dei soldati che le hanno appena invaso la casa. È realismo, questo?




- …
- Ma si diceva dei personaggi, giusto? Oltre al sergente di ferro abbiamo il soldato che cita la Bibbia ogni tre per due, il soldato cattivo e psicopatico che però sotto sotto vuole bene ai suoi compagni ed il soldato messicano. Giusto perchè metterci un nero era troppo scontato.
E vogliamo parlare del tuo finale, Fury? I cinque soldati americani che affrontano i trecento soldati tedeschi in una resistenza eroica e disperata? Non è che possa sapere di già visto?
- Puoi dire quello che ti pare, baby. A chi se ne intende sono piaciuto: questo mi importa.
- A molti, ma non a tutti: quelli di Ondacinema la pensano come me.
E adesso levati dalle scatole, Fury. Se lo chiamo subito, forse Salvate il soldato Ryan è ancora in giro. Vediamo se riesco a salvare la nottata…

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